L’ora giusta per dormire che fa bene al cuore
Diversi studi provano che i disturbi del sonno influenzano in modo importante la nostra salute psicofisica. Secondo uno studio l’effetto negativo per la salute del cuore non dipenderebbe da quante ore si dormono, ma dall’ora scelta per spegnere la luce: l’ora ideale sarebbe tra le 22 e le 23.
Un’ora in più o in meno fa la differenza
Dopo circa sei anni dalla raccolta delle informazioni, i ricercatori hanno sviluppato che coloro che avevano l’abitudine di coricarsi dopo la mezzanotte avevano il 25% in più di probabilità di sviluppare rischi cardiaci, e anche per coloro che si coricavano prima delle ore 22 il risultato era simile.
L’ipotesi dei ricercatori, dopo avere considerato tutti gli altri fattori di rischio cardiovascolare più comuni (fumo, alcol, pressione sanguigna e così via) è che la sincronizzazione del sonno dovrebbe corrispondere all’orologio biologico: coricarsi troppo presto o troppo tardi potrebbe infatti alterare il ritmo naturale di 24 ore del corpo, influendo su meccanismi biologici che aumentano il rischio cardiovascolare.
Regoliamo l’orario biologico
Per preservare la salute del cuore – oltre alle regole note come non fumare, seguire una corretta alimentazione e praticare regolarmente sport – i ricercatori consigliano dunque di reimpostare il nostro orologio biologico e abbandonarsi al sonno non prima delle 22 e non dopo le 23.
Gli effetti negativi di un cattivo riposo
Quando non si dorme abbastanza il rischio di pressione alta, di aterosclerosi, di calcificazione delle coronarie, di scompenso cardiaco e addirittura di infarto aumentano, ma non solo. Un riposo inadeguato è stato associato anche al diabete e all’obesità, condizioni che rappresentano fattori di rischio cardiovascolare. In generale, dormire meno di 6 ore a notte il rischio di disturbi cardiovascolari aumenta significativamente. Il rischio di avere a che fare con una malattia delle coronarie (le arterie che riforniscono di sangue il muscolo cardiaco) aumenta però anche quando si dorme 9 o più ore a notte. Garantirsi un riposo adeguato è invece una buona strategia per proteggere il cuore. Infatti un buon sonno riduce il carico di lavoro cui è sottoposto il muscolo cardiaco, perché sia la pressione che la frequenza cardiaca diminuiscono durante il riposo.
Come garantirsi un buon sonno
Anche se dormire male non condanna necessariamente a un problema cardiovascolare, garantirsi un buon sonno è un buon primo passo verso la protezione del cuore. Per favorire un riposo corretto può essere utile coricarsi e svegliarsi tutti i giorni all’incirca alla stessa ora. Meglio anche evitare di usare il letto per attività diverse dal dormire, ad esempio per lavorare. Attenzione, poi, all’assunzione di alcolici, di caffeina o di nicotina nelle ore serali: prendere sonno potrebbe trasformarsi in un’impresa impossibile.