Il sonno: struttura e funzioni
FUNZIONI DEL SONNO
Il sonno come la veglia è un processo fisiologico attivo che origina dall’interazione di numerosi centri del sistema nervoso centrale e autonomo.
Un sonno adeguato è l’elemento necessario per il sostenimento della vita. Dalla qualità e dalla durata del sonno dipende lo stato di salute psicofisico dell’individuo. I disturbi del sonno, quale l’insonnia con conseguente privazione del sonno hanno un notevole impatto sulla qualità della vita della persona.
FASE DEL SONNO E RECUPERO DEL SONNO
Il sonno, a differenza di quanto si potrebbe pensare, è un fenomeno attivo che ha un ruolo fondamentale per la salute del nostro organismo. Dormire occupa circa un terzo della nostra esistenza, rappresentando una delle attività principali della vita di un essere umano.
Il sonno si caratterizza per un’alternanza ciclica di 5 fasi, a loro volta suddivise in due macro-momenti: fase NRem o sonno tranquillo e fase Rem o sonno attivo.
Vediamo nel dettaglio quali sono le fasi del sonno e per che cosa si caratterizzano.
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FASE NREM
la prima macro-fase del sonno è la cosiddetta fase non-Rem ovvero in cui non sono presenti movimenti rapidi oculari, che si compone a sua volta di 4 fasi dalla durata di un minimo di 5 minuti ad un massimo di 15 minuti. Nel passaggio da una fase all’altra il sonno si fa via via più profondo.
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FASE REM
La fase Rem è definita anche stadio del sonno paradosso nonostante ci si trovi in una fase di sonno profondo, l’attività cerebrale si risveglia. In questo stadio di sonno attivo si presentano i sogni, accompagnati da un aumento graduale, ma sensibile del flusso sanguigno, della respirazione e dell’attività cerebrale. Inoltre, una delle caratteristiche di questa fase è che la muscolatura di gambe e braccia è come paralizzata. Questo fenomeno di “atonia” muscolare, ancora non del tutto spiegato, è probabilmente una risposta protettiva dell’organismo nei confronti dei sogni, ossia ha la funzione di impedire movimenti avventati e imprevedibili, eventualmente generati dal sogno.
CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA
Questa teoria si fonda sull’osservazione che durante il sonno si assiste ad una riduzione sia dell’attività metabolica del 10% sia della temperatura del corpo.
Per questo motivo la riduzione di temperatura che si verifica soprattutto durante le prime fasi del Sonno avrebbe il significato di preservare energia.
DURATA DEL SONNO
Si comincia a capire che la dose di riposo ideale può essere diversa per ciascuno individuo, in media la maggioranza delle persone trova ristoro in un sonno compreso fra 7 e 9 ore.
La giusta dose di sonno per ciascuno si può intuire proprio quando non si deve puntare la sveglia: se si tende a stare di più a letto significa che cerchiamo di recuperare un deficit. Ci si accorge che vi è un debito di sonno dalla qualità della veglia: sonnolenza continua, difficoltà di concentrazione e di attenzione, piccoli deficit di memoria segnalano che il riposo è troppo breve. Anche il pisolino pomeridiano può contribuire alla dose di riposo giusta, basta che sia espressione di un’abitudine personale e non di un bisogno incoercibile.
Ciò che conta, insomma, è trovare il proprio ritmo, quello che ci fa “funzionare” bene di giorno Il giusto sonno, poi, andrebbe anche collocato in maniera corretta nell’arco delle 24 ore. Il riposo va sincronizzato con il proprio orologio biologico: i ritmi di ormoni, temperatura corporea, frequenza cardiaca, pressione devono “andare d’accordo” con quello del sonno e con il ciclo luce/buio.